30_05_2012 | TERREMOTO, CGIL: “CONTROLLI SERI AGLI STABILIMENTI PRIMA DI RIMETTERCI DENTRO I LAVORATORI”

Mercoledì, 30 Maggio 2012

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TERREMOTO, CGIL: “CONTROLLI SERI AGLI STABILIMENTI PRIMA DI RIMETTERCI DENTRO I LAVORATORI”


Sono 20mila i lavoratori interessati dal sisma, 3.500 le aziende (2mila ceramica, 3.500 biomedicale, 5mila meccanica, 4mila alimentare, 1.500 distribuzione, 4mila altri servizi). I numeri sono forniti dalla segreteria regionale della Cgil.
“In questo contesto, con l'amarezza e la rabbia che ci pervade per quello che ci sta accadendo, è francamente insopportabile sentirci accusare di artificiosità quando denunciamo che morire in fabbrica, perché le mura si sfogliano come carta, non è degno di un paese che si definisce civile”.
Sono cinque le filiere al collasso (biomedicale, aceto balsamico, macelli, parmigiano reggiano, componentistica meccanica). Difficoltà evidenti si manifestano anche nel tessile carpigiano e nel vitivinicolo. E questo, che è tanto, diventa nulla di fronte alla morte.


“Siamo i primi a sostenere che se si perdono le nostre peculiarità economiche e produttive si rischia di non avere futuro, ma il lavoro, le produzioni, non possono essere scambiate con la vita”, si legge nella nota della Cgil. “Deve essere garantita la sicurezza degli stabilimenti attraverso un monitoraggio rigoroso delle strutture da parte degli organi preposti per una ripresa dell’attività produttiva”.
E' inderogabile, inoltre, anche “avviare un piano regionale per la ricostruzione in grado di sostenere un modello di sviluppo che faccia leva anche sulla qualità delle strutture, del prodotto e del lavoro, impermeabile alla illegalità”.